Care lettrici e cari lettori del mio Blog,
questo articolo è rivolto ai genitori di bambin* e ragazz* che frequentano la scuola (Primaria o Secondaria).
- Vi piacerebbe promuovere lo sviluppo del potenziale dei vostri figli attraverso attività individuali e/o di gruppo dedicate allo studio?
Se pensate che vostr* figli* potrebbe trarre beneficio da attività mirate a favorire il benessere legato al tempo da dedicare allo studio, potete dare un’occhiata alle mie proposte educative per minori e famiglie e fissare un incontro gratuito e senza impegno.
Studiare
Se leggiamo nel Vocabolario Treccani, studiare significa
- applicarsi per apprendere o approfondire;
- provare a risolvere qualcosa di sconosciuto, partendo dalle proprie capacità ed esperienze;
- ricercare, osservare, provare a conoscere…
Quanta ricchezza in un solo termine, che richiama l’amore per la conoscenza, la voglia di applicarsi per scoprire il mondo…
Come mai allora tanti studenti provano noia e scontento verso la sola idea di passare del tempo a studiare?
I motivi possibili sono davvero tanti e possono dipendere da diversi fattori...
Il lavoro educativo
Il mio lavoro educativo parte dalla conoscenza e dall’osservazione di ciascuno nelle sue specificità, bisogni, interessi e aspirazioni.
Esso si basa innanzitutto sul costruire insieme a bambin*, ragazz* e famiglie una relazione di fiducia e favorire un clima di accoglienza e rispetto di vissuti ed emozioni, ascolto reciproco e dialogo costruttivo.
Propongo esperienze educative durante le quali bambini* e ragazz* (individualmente o in piccolo gruppo) hanno la possibilità di
- confrontarsi su varie tematiche (scolastiche ed extrascolastiche) insieme a me e tra di loro (favorisco e promuovo il sostegno tra pari);
- progettare insieme esperienze significative connesse a vari argomenti di interesse comune, senza la preoccupazione di essere giudicati,
-> per aumentare il benessere e la qualità del tempo dedicato allo studio, per ri-scoprire il piacere di studiare e imparare ad imparare, anche e soprattutto attraverso “strumenti” preziosi come la curiosità,
-> per aumentare e migliorare
- collaborazione con gli altri,
- consapevolezza,
- autonomia,
- autostima
- e senso di autoefficacia.
Bambin* e ragazz* sono al centro dell’intervento educativo e il mio ruolo è quello di accompagnarli in un’esperienza, facilitare il loro percorso, senza sostituirmi a loro, ma favorendo un’esperienza educativa, in accordo con i diretti interessati e i loro genitori.
Per me è molto importante promuovere il pensiero critico, la libera espressione e l’esplorazione, e modulo i miei interventi in base a età, difficoltà e specificità di ciascuno.
Il mio obiettivo è creare un ambiente in cui ognuno possa sentirsi protagonista del proprio cambiamento, qualunque siano la sua età o difficoltà.
Come educatrice professionale con tanti anni di esperienza pratica nel supporto al benessere scolastico di bambin* e ragazz*, penso siano tanti i fattori che possono influenzare positivamente l’approccio allo studio e favorire i cambiamenti, tra cui
- studiare in un contesto accogliente e non giudicante;
- avere delle figure educative di riferimento che sappiano ascoltare in maniera costruttiva e accogliere e valorizzare le specificità di ciascuno;
- partecipare a un percorso di riflessione sui metodi di studio e sul proprio vissuto connesso alla scuola e allo studio.
Nella realtà scolastica (ma anche extrascolastica) non si può studiare o fare solo quello che piace e non sempre si comprende nel presente l’utilità dell’argomento affrontato.
Spesso bisogna affrontare difficoltà anche spiacevoli per perseguire obiettivi ritenuti utili o validi, ma si possono comunque sempre cercare insieme dei punti di vista interessanti o che possano avere (o acquisire) un significato, per apprendere con maggiore serenità.
Apprendimento e avventura
Riporto in seguito alcuni cenni del pensiero di Carl Rogers, psicologo e pedagogista statunitense, uno dei teorici da cui traggo spunto per il mio lavoro educativo, in connessione al tema di supporto allo studio:
- L’attività educativa deve facilitare il cambiamento e l’apprendimento;
- l’apprendimento può essere spinto da una insaziabile curiosità;
- è fondamentale il protagonismo del soggetto che apprende;
- ha grande importanza “imparare a imparare”, perciò l’attenzione al processo di apprendimento;
- l’apprendimento è significativo quando ha un valore esistenziale e intrinseco per chi apprende, quando si ritiene rilevante per i propri obiettivi ciò che si studia, se i contenuti si intersecano con gli interessi di chi impara;
- l’apprendimento è facilitato quando lo studente prende parte in maniera responsabile al processo educativo;
- autonomia, creatività e fiducia in se stessi sono favorite dall’autovalutazione rispetto alla valutazione da parte degli altri;
- l’apprendimento può aiutare a realizzare la versione migliore di se stessi.
Carl Rogers nutriva una grande fiducia nelle capacità degli esseri umani e penso che questa possa essere anche la base di partenza per il lavoro di un educatore professionale socio-pedagogico. (1)
Per il sociologo e filosofo francese Edgar Morin, l’educazione ha un grande potenziale per migliorare la vita delle persone e della società.
L’educazione infatti potrebbe portare uno specifico contributo alla rigenerazione sociale e umana e formare adulti più capaci di affrontare l’avventura della vita, di comprendere le complessità relazionali, umane, storiche, sociali e di affrontare le incertezze e i dubbi dell’esistenza. (2)
Io penso quindi che dedicare del tempo educativo di qualità per imparare a studiare in un mondo complesso come il nostro possa contribuire ampiamente a sviluppare il potenziale di bambin* e ragazz*... E voi?
Note bibliografiche
1 Daniele Bruzzone, Carl Rogers. La relazione efficace nella psicoterapia e nel lavoro educativo, Carocci Faber, Roma, 2007, pp. 139-141.2
2 Edgar Morin, Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione, Raffaello Cortina, Milano, 2015, p. 47.
Bibliografia
Bruzzone D., Carl Rogers. La relazione efficace nella psicoterapia e nel lavoro educativo, Carocci Faber, Roma, 2007
Morin E., Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione, Raffaello Cortina, Milano, 2015
Nota dell'autore
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